martedì 27 dicembre 2011
domenica 18 dicembre 2011
Lessing - Herder Dialoghi per Massoni - immagini per un libro di là da venire
Massoni al lavoro, Incisione, Londra XVIII sec.
Medaglia in memoria di Sir Christopher Wren, Coll.
privata di G.D. Gaab, Augsburg. Sul recto
profilo del novantunenne architetto, sul verso
la facciata della cattedrale di St. Paul, da lui eretta a Londra.
Consegna della Costituzione, incisione su rame di John
Pine (1690-1756), 1723. Illustrazione del frontespizio del Book of Constitutions di James Anderson. Il Gran Maestro duca di
Montagu consegna al suo successore, duca di Warthon, la costituzione non ancora
stampata.
Gotthold Ephraim Lessing, dipinto di Georg Oswald May
(1738-1816), 1768, Gleimhaus, Halberstadt.
Salomone esamina il disegno del Tempio, incisione su
rame dipinta a mano, da Johannes Jacob
Scheuchzer (1672-1733), Kupfer
Bibel / In welcher Die Physica Sacra, oder Geheiligte Natur-Wissenschaft Derer in heil. Schrifft vorkommenden Natürlichen Sachen,
Deutlich erklärt und bewährt von Joh. Jacob Scheuchzer, ... In künstlichen
Kupfer-Tafeln Ausgegeben und verlegt Durch Johann Andreas Pfeffel, ..., Christian
Ulrich Wagner, Augsburg und Ulm, 1731.
Istruzione massonica, frontespizio, incisione su rame,
Vienna, 1791.
L’ammissione di un «Recipendario» in una Loggia,
incisione su rame, da L’Ordre des
Francs-Maçons Trahi, …, Amsterdam, 1745.
Il passaggio al grado di Maestro, incisione su rame,
XVIII sec.
Quadro di loggia tedesco, 1800 circa.
Figura
cosmica; da Annibal Barlet, Le vray et
méthodique cours de la physique résolutive, vulgairement dite chymie:
représenté par figures générales et particulières, pour connaître la
théotechnie ergocosmique, c’est-à-dire l’art de Dieu en l’ouvrage de l’Univers
..., N. Charles, Paris, 1653.
Johann
Gottfried von Herder, dipinto di John Sartain (1808-1897).
Un Massone,
costituito dai materiali della sua Loggia, incisione su rame, 1754.
Third Degree Tracing
Board
[Tavola di lavoro per il terzo grado (Maestro)],
Inghilterra, 1780 ca.
Allegoria
massonica. La verità, col suo specchio, illumina l’interno della Freemason’s
Hall, accompagnata dalla tre Virtù Teologali: Fede, Speranza e Carità. Sotto di
loro il Genio della Massoneria con la torcia accesa. Tavola tratta da Giovanni
Battista Cipriani e Paul Sandby e incisa da Francesco Bartolozzi e James
Fittler in Book of Constitutions, 1784.
Operai al
Lavoro. Illustrazione di Massoni intenti alla costruzione delle città del mondo
antico tratta da Gründliche Nachricht von dem
Frey-Maurern, nebst angehängter historischen Schutz-Schrifft, Franckfurt
am Mayn, 1738.
La Maçonnerie secourant l’Humanité (La Massoneria in soccorso dell’Umanità ),
litografia francese della metà del XIX sec. di Fourquemin da disegno di M.
Augustin, The Masonic Library and Museum of Pennsylvania, Philadelphia.
Gli alchimisti, dipinto di Pietro Falca detto
Longhi (1702-1785), olio su tela, 1757, Ca’ Rezzonico, Venezia.
Second Degree Tracing
Board
(Tavola di lavoro per il secondo grado),
incisione di F. Curtis, stampata da John Cole, Inghilterra, 1801.
venerdì 25 novembre 2011
Firenze, 19 novembre 2011 Conferenza di Silvia Ronchey - Reportage fotografico
Da sinistra a destra: Stefano Bisi, Silvia Ronchey, Moreno Neri. Foto: Massimo Astolfi. |
Da sinistra a destra:Stefano Bisi, Silvia Ronchey, Moreno Neri, Dino Fioravanti. Foto: Massimo Astolfi. |
Moreno Neri. Foto: Massimo Astolfi. |
Silvia Ronchey, Moreno Neri. Foto: Massimo Astolfi. |
Silvia Ronchey, Moreno Neri, Dino Fioravanti. Foto: Massimo Astolfi. |
Silvia Ronchey, Moreno Neri, Dino Fioravanti. Foto: Massimo Astolfi. |
mercoledì 16 novembre 2011
Firenze, 19 novembre 2011 Conferenza di Silvia Ronchey per gli Incontri con il Grande Oriente
Sabato 19 novembre la storica Silvia Ronchey sarà protagonista a Firenze di una nuova edizione degli Incontri con il Grande Oriente d'Italia, ciclo di conferenze realizzato dall'idea e dall'opera di Guido D'Andrea.
Docente di Filologia Classica e Civiltà bizantina all'Università di Siena, la studiosa - che è anche assidua collaboratrice della 'Stampa', e di programmi culturali della Rai - parlerà della sua opera scientifica e della tradizione iniziatica italiana che ha approfondito nelle sue ricerche.
All'incontro, in programma all'Hotel Astoria (Via del Giglio 9) dalle 15.30, parteciperanno il Gran Bibliotecario del Grande Oriente d'Italia, Dino Fioravanti, e il saggista Moreno Neri. Il bibliotecario del Collegio toscano, Francesco Borgognoni, condurrà i lavori che saranno conclusi dal presidente circoscrizionale della Toscana, Stefano Bisi
Ecco il programma
martedì 8 novembre 2011
Qualche foto degli ultimi eventi
Venerdì 21 ottobre 2011 ore 18.30 Roma
Villa il Vascello, Via di san Pancrazio 8
“Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento”
Il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia ha organizzato il convegno
“Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento”, con la presentazione dei volumi Trattato delle virtù di Giorgio Gemisto Pletone a cura di Moreno Neri, Dell'ente e dell'uno di Giovanni Pico della Mirandola a cura di Raphael Ebgi e Teologia platonica di Marsilio Ficino a cura di Errico Vitale, tutti pubblicati dalla Bompiani.
Ha presentato Bernardino Fioravanti, Gran Bibliotecario del Grande Oriente d’Italia, e introdotto Giuseppe Girgenti, sono intervenuti Moreno Neri, Errico Vitale, Raphael Ebgi; le conclusioni sono state dell'Ill.mo Ven.imo Massimo Bianchi, Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente d’Italia.
Da destra a sinistra al tavolo: Bernardino Fioravanti, Giuseppe Girgenti, Moreno Neri, Massimo Bianchi, Raphael Ebgi (Foto Massimo Astolfi). |
Da destra a sinistra al tavolo: Bernardino Fioravanti, Giuseppe Girgenti, Moreno Neri, Massimo Bianchi, Raphael Ebgi, Errico Vitale (Foto Massimo Astolfi). |
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Sabato 5 novembre 2011 ore 9.30
Gambolo (PV) Villa Necchi Frazione Molino d’Isella
Festeggiamenti per il decennale della
R.'. L.'. Obbedienza e Libertà n° 1170 Or. di Vigevano.
I Festeggiamenti hanno contemplato il Convegno su “Obbedienza e Libertà”, relatori: Claudio Bonvecchio, Università dell’Insubria; Marco Cuzi, Università degli Studi di Milano; Moreno Neri, saggista; Massimo Rizzardini, Università degli Studi di Milano.
Da destra a sinistra al tavolo: Claudio Bonvecchio, Marco Cuzi, Moreno Neri (Foto Massimo Astolfi). |
Moreno Neri (Foto Massimo Astolfi). |
Da destra a sinistra al tavolo: Claudio Bonvecchio, Marco Cuzi, Moreno Neri (Foto Massimo Astolfi). |
Da destra a sinistra al tavolo: seduto Marco Cuzi, in piedi Moreno Neri (Foto Massimo Astolfi). |
Da destra a sinistra al tavolo: Marco Cuzi, Moreno Neri (Foto Massimo Astolfi). |
Da destra a sinistra al tavolo: seduto Marco Cuzi, in piedi Moreno Neri (Foto Giorgio Fedocci). |
venerdì 4 novembre 2011
Gambolò, 5 novembre Convegno "Obbedienza e Libertà"
Gambolò, 5 novembre
Convegno "Obbedienza e Libertà"
A Gambolò, il prossimo 5 novembre, alle 9,30 presso la Villa Necchi Frazione Molino d'Isella si terranno le celebrazioni per il decennale della Loggia "Obbedienza e Libertà" n. 1170 di Vigevano.
Il programma delle celebrazioni prevede il Convegno su "Obbedienza e Libertà".
Relatori:
Claudio Bonvecchio, Università dell'Insubria;
Marco Cuzi, Università degli Studi di Milano;
Moreno Neri, saggista;
Massimo Rizzardini, Università degli Studi di Milano.
obbedienza.liberta@libero.it
mercoledì 19 ottobre 2011
Trattato delle virtù: Recensioni e articoli 11
Da LA RIVISTA DEI DIOSCURI. TRIMESTRALE POLICULTURALE E POLITEISTA, n° 2 aprile-giugno 2011, pp. 109-110.
Giorgio Gemisto Pletone
Trattato delle virtù BOMPIANI, 2010, PAGG. 738, €18,00
MORENO
NERI (A CURA DI)
“... Certo è che Gemisto fu de’
maggiori ingegni e de’ più pellegrini del tempo suo, che fu decimoquinto
secolo...”. Così scriveva nel 1827 Giacomo Leopardi, nel constatare
come al suo presente tacesse la fama di colui che fu definito “I’ultimo degli
elleni”.
Oblio tanto più singolare se, a dar credito al poeta di
Recanati, in Giorgio Gemisto Pletone sia ravvisabile uno dei maggiori ingegni
di un secolo, il Quattrocento, che di individualità eccezionali fu ricchissimo.
Eppure ancora oggi, quantomeno in Italia, il nome di Pletone non è ancora
uscito dalla considerazione delle ristrette cerchie erudite e specialistiche. A
questa mancanza da un numero considerevole di anni cerchia di ovviare con
diuturna fatica Moreno Neri, che ha pubblicato una considerevole quantità di
traduzioni di orazioni, discorsi e testi di e sull’Autore, e che adesso, con
questo Trattato delle virtù, uscito nella prestigiosa collana Testi
a fronte dell’editore Bompiani, curata da Giovanni Reale, ci offre non solo e non
tanto la traduzione di un testo di Pletone, che forse dopotutto non pertiene al
vero e proprio hardcore del pensiero del saggio di Mistrà, ma uno
splendido ipertesto.
Lo chiamiamo così
perché, delle 740 pagine di cui si compone il
volume, il vero e proprio trattato pletoniano occupa solo 34 pagine, in
originale ed in traduzione...
Attorno a questo piccolo nocciolo si sviluppano, a cerchi
concentrici, i frutti del lunghissimo ed amoroso lavoro profuso dal Neri sopra
il suo filosofo, che da soli possono fare la felicità dello studioso, del
curioso, del dilettante, che si affacci per la prima o per l’ennesima volta
sulla vita, sull’opera, sul contesto, del “redivivo Platone”, ovvero sulla Translatio Studiorum dalla Grecia all’Italia, ovvero su quelle
che potremmo definire certe linee carsiche della storia del pensiero e della
Storia tout court.
Moreno Neri ci offre, a partire dal testo di Pletone,
verso l’“esterno”: 1) un apparato esplicativo di note al testo che affrontano
ogni minima questione, dall’ambito lessicale a quello esegetico a quello
contestuale; 2) un’introduzione al testo che lo relaziona con le restanti parti
dell’opera di Pletone, così come con Platone e la tradizione platonica; 3)
Un’introduzione all’autore della dimensione di ben 288 pagine che, a parere di
chi scrive, è la parte più rilevante del volume, e che potrebbe benissimo avere
dignità di testo autonomo.
Qui Neri traccia un affresco dettagliato di chi sia stato
Pletone, cosa abbia detto o fatto, quale vita abbia condotto nel contesto
dell’“Estate di San Martino” dell’Ellenismo bizantino, tra XIV e XV secolo;
cerca di chiarificare quale formazione abbia ricevuto; si spinge fino alla zona
d’ombra dei contatti avuti nell’ambiente dell’Anatolia Selgiuchide e proto-Ottomana
(il misterioso ebreo Eliseo...); fa balenare un’“Aurea Catena” che conduce agli
Ishraqiyyun, o “Platonici di Persia” (e magari, viene da aggiungere, a
quei misteriosi Sabei di Harran che ricondurrebbero all’Accademia Platonica,
chiudendo il cerchio... Ci permetteremmo di suggerire a Neri di sollecitare
ulteriormente questa direzione di ricerca, perché è da lì, a nostro opinabile
giudizio, che potrebbero scaturire le cose più interessanti). E poi ci conduce
all’altro capo della catena, a circostanze ormai notissime, ma che possono
ancora essere viste secondo altre prospettive, i Concili di Unione di Ferrara-Firenze,
le diverse posizioni dei dotti d’Oriente e d’Occidente, i contesti politico-religiosi
e culturali. Neri, partendo sempre dall’operato e dal pensiero di Pletone, ci
presenta molte cose sotto altra luce. Per concludere con quell’epigonale
reviviscenza di platonismo politico che fu il Despotato di Mistrà, sul piano
pratico e molto più nella sua immagine ideale, in cui tanta parte ebbe Gemisto.
Nel cerchio più esterno vi è 4) una ricchissima
bibliografia che, come tutti gli scritti di Neri, è fertile di spunti,
suggestioni, indicazioni verso altre possibili ricerche ed approfondimenti.
Concludiamo questa necessariamente superficiale
recensione, data la ristrettezza dello spazio a disposizione, osservando come
il lavoro del Neri potrebbe costituire la seconda parte di un dittico, il cui
perno è Mistrà, e la cui prima parte è costituita dall’altro grande e
suggestivo lavoro di Silvia Ronchey, L’enigma
di Piero. Neri ha dato un altro magistrale contributo alla comprensione di
quello snodo costituito dalla Bisanzio morente come radice di una certa modernità
ancora oggi presente tra noi.
lunedì 17 ottobre 2011
Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento
La Biblioteca del Grande Oriente d’Italia è lieta di ricordarvi il prossimo appuntamento:
VENERDI 21 OTTOBRE 2011 ALLE 18:30 nella Biblioteca di Villa Il Vascello (Via di San Pancrazio, 8 – Roma)
Il viaggio di Platone nell’Italia del Rinascimento
Giovanni Pico della Mirandola (al centro) e Marsilio Ficino (a sinistra) in un affresco di Cosimo Rosselli nella chiesa di S. Ambrogio a Firenze (1486)
con la presentazione dei volumi
GIORGIO GEMISTO PLETONE. TRATTATO DELLE VIRTU’
MARSILIO FICINO. TEOLOGIA PLATONICA
GIOVANNI PICO DELLA MIRANDOLA. DELL’ENTE E DELL’UNO
Nella collana "Testi a fronte" della Bompiani, diretta da Giovanni Reale, sono da poco usciti alcuni testi che hanno segnato il ritorno di Platone nel Rinascimento grazie all’opera di Cosimo e Lorenzo de' Medici a Firenze: il "Trattato delle virtù" di Giorgio Gemisto Pletone, l'ultimo grande rappresentante del platonismo greco prima della caduta di Costantinopoli (a cura di Moreno Neri); il "Dell'Ente e dell'Uno" di Pico della Mirandola, trattato di metafisica scritto per integrare la dottrina neoplatonica dell'Uno come primo Principio, con la dottrina di Dio come Essere (a cura di Raphael Ebgi); infine la "Teologia platonica" di Marsilio Ficino, vera e propria summa del platonismo rinascimentale (a cura di Errico Vitale). Ne discutono i tre curatori insieme con Giuseppe Girgenti, profondo conoscitore della storia del platonismo pagano e cristiano. I tre volumi costituiscono un elemento significativo per il nuovo viaggio che il pensiero di Platone compie in Italia nel Rinascimento. Un viaggio carico di attese e di speranze.
Introduce GIUSEPPE GIRGENTI. Interverranno MORENO NERI, ERRICO VITALE, RAPHAEL EBGI. Conclusioni del Gran Maestro GUSTAVO RAFFI
Grande Oriente d'Italia - Palazzo Giustiniani
Servizio Biblioteca
villa il Vascello via di S. Pancrazio 8 00152 Roma:
telefono +39 06 5883214 (diretto); +39 06 5899344/5-215 (interno) fax +39 06 5818096;
venerdì 26 agosto 2011
Cerimonia di commemorazione di Giovanni Venerucci 25 luglio 2011
Ecco alcuni scatti "amatoriali" di Fabio Fiore, segretario dell'Associazione "Giovanni Venerucci", relativi alla bella cerimonia organizzata dal Comune di Rimini, con la determinante collaborazione della menzionata associazione, dell'Associazione Mazziniana Italiana - Sezione di Rimini e dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano - comitato di Rimini (vedi post precedente).
Nelle foto alcuni momenti dell'apposizione della corona sotto la lapide dedicata a Giovanni Venerucci, sita sotto i portici di Piazza Cavour, e del convegno nella vicina Sala degli Archi, alla presenza dei discendenti di Venerucci, delle autorità cittadine e di un folto pubblico.
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