A D R I A N S T O K E S
Vita
e Opere
di
Richard Read
Traduzione e parziale revisione
di
Moreno Neri
Webmaster del sito, consacrato a Adrian Stokes, è Philip Stokes, a lui
vanno i nostri sentiti ringraziamenti, senza la sua precedente opera non ne
sarebbe stata possibile la realizzazione
Le uniche leggere modifiche e aggiunte del traduttore sono state effettuate
a beneficio di un pubblico italiano
Le uniche leggere modifiche e aggiunte del traduttore sono state effettuate
a beneficio di un pubblico italiano
1902 - 1909
Adrian Durham Stokes: nasce al 18 Radnor Place,
Bayswater, il 27 Ottobre, terzogenito di Durham ed Ethel Montefiore. Suo padre era
un ricco agente di cambio delle Midlands che fu una volta candidato liberal e
che pubblicò uno studio sulla filosofia della personalità. Hyde Park era un
campo di gioco ostile al giovane Stokes; al contrario, la visita nei giorni di
festa a South Coast era un presagio dell’armonia mediterranea di pietra ed
acqua che avrebbe scoperto negli anni venti.
1910 - 1916 Frequenta Heddon Court, a Cockfosters, dopo aver avuto una serie di
istitutrici. Scioccato dalla sua introduzione alla religione, ha provato a
convertire i suoi genitori per timore che andassero all’inferno. Lo si ricorda
all’età di dodici-tredici anni mentre discute la filosofia kantiana con uno
degli insegnanti.
1916 - 1919 Frequenta la Rugby School a G. F. Bradley's House. La “public school” viene nei suoi primissimi libri
rappresentata come un’immagine della sensibilità impedita. Eccelle nella
maggior parte degli sport, divenendo un campione nazionale studentesco di
tennis. Sostiene idee socialiste e contribuisce al periodico Rugbeian. Nel 1917, il fratello
maggiore Philip fu ucciso durante un’azione sul campo di battaglia francese.
Sente l’esigenza di compensare la perdita con l’esercizio intellettuale. I
taccuini rivelano un ambizioso studio personale nella storia della filosofia e
cultura. Discute le teorie di Freud con il suo amico W. D. Robson-Scott.
Sviluppa un appassionato interesse per l’Oriente attraverso i romanzi di Joseph
Conrad.
1920 - 1922 Va al Magdalen College con una borsa di studio di storia. Abbandona
la storia per studiare il nuovo corso Grandi Moderni in Filosofia, Politica ed
Economia, dedicandosi specialmente allo studio della Critica della Ragion
Pura di Kant
e di Apparenza e Realtà di F. H. Bradley. Arriva in Italia la vigilia del nuovo anno 1921-2: un’esperienza
che doveva assumere grande importanza. Ha proiettato le sue difficoltà emotive
nei termini della filosofia bradleyana in due articoli, ‘Dilemma‘ e ‘The Last
Lecture’, pubblicati nell’Oxford Fortnightly Review, febbraio e maggio 1922. Fa amicizia con
Robert Byron, uno dei più grandi scrittori di viaggio britannici (noto per il
suo libro del 1937 The Road to Oxiana). Diviene anche amico di Edward Sackville West.
Legge L’interpretazione dei sogni e la Psicopatologia della vita quotidiana di Freud all’incirca in
questo periodo.
1923 - 1924 Laureatosi in giugno con un grado di seconda classe essendo stato
eccellente in filosofia, si rifiuta tuttavia di dedicarsi alla matematica e
alle lettere tedesche. Inizia la carriera nel giornalismo, ma la detesta così
tanto che suo padre gli dà un po’ di denaro per un giro del mondo. Salpa per
Bombay, il 25 agosto. La povertà ed il misticismo dell’India gli permettono per
contrasto di definire i valori della vita europea, inoltre il suo senso
estetico viene preparato per l’Italia dal Taj Mahal. Sei articoli su questi
argomenti vengono pubblicati nell’Englishman di Calcutta,
Novembre-Dicembre 1923. Viaggia lungo l’Estremo Oriente fino in America dove
esaurisce i soldi. Telegrafa a suo padre e riceve la somma esatta per tornare a
casa. Riprende il giornalismo in Inghilterra fino al 1925, pubblicando
eccentrici pezzi sulla società londinese, sulla politica e lo sport, assieme a
recensioni di libri di viaggio, storia della scienza ed arte (Renoir e
Cezanne). Incontra i Sitwell – “i primi ad aprirmi gli occhi” - a Rapallo,
nell’inverno del 1924.
il Taj Mahal
I fratelli Osbert, Edith e Sacheverell Sitwell
1925 Incorpora articoli oxoniensi ed indiani con il suo diario di
viaggio nel suo primo libro, The Thread of Ariadne, con
un’introduzione di John Middleton Murry (Kegan Paul). Suo padre lo fornisce di
un reddito in conformità al parere di Osbert Sitwell. Sotto il forte influsso
di Ruskin e Pater, comincia l’esplorazione pluriennale dell’arte del ‘Quattro
Cento’ italiano. E’ profondamente influenzato dalla sua esperienza di Venezia e
dalle sue scoperte del Tempio di Sigismondo Malatesta a Rimini, dalla pala
d’altare del Giorgione a Castelfranco e dal cortile di Luciano Laurana ad
Urbino. Trascorre l’inverno ad Amalfi e a Rapallo con i Sitwell.
S. Maria dei Miracoli a Venezia
1926 - 1928 Elabora il dualismo bradleyano
di Prosa e Poesia per esprimere i suoi nuovi interessi artistici e
l’apprezzamento degli scritti di D. H. Lawrence in Sunrise in the West: A
Modern Interpretation of Past and Present (Kegan Paul, 1926). Incontra Ezra
Pound nei campi da tennis di Rapallo (autunno 1926). Pound gli viene presentato
dall’allenatore di tennis del luogo come “una vecchia gloria”, intendendo
un’attore cinematografico del “muto”. Fa la conoscenza di D. H. Lawrence in un
giorno del 1927-8. Prende agli editori le bozze dell’Amante di Lady
Chatterly,
leggendole per primo. Pound annota Sunrise in the West: “in calce ad una pagina
aveva scritto: ‘D. H. Lawrence, comunque dannato pazzo’, cosa di cui mi sono
provvidenzialmente ricordato mentre me ne stavo ritto in piedi sul gradino di
fronte alla porta di Lawrence. Altrettanto provvidenzialmente avevo una gomma
nella mia tasca” [ da una lettera
a Lawrence Gowing ]. Durante questi anni, incontra il critico d’arte americano
Bernard Berenson che tiene una conferenza a ricche donne americane, annoiate e
impelliciate, su un dipinto di Piero nel Tempio. Gli dice (nella frase
riportata da Pound) ‘ where to git off at’. Viaggio in Spagna e Portogallo
nella primavera 1926 con i fratelli Sitwell; da allora in poi viaggia in lungo
e in largo da solo in Italia.
1929
- 1930 Offre i suoi interi risparmi al
Diaghilev’s Ballet, ma riceve un rifiuto. Fortemente influenzato dai Cantos
e dalle simpatie fasciste di Pound per il regime italiano (di cui più
tardi si pentì). Estate: Venezia con Pound, dove si dà da fare, attraverso la
mediazione del poeta, per le pubblicazioni dei suoi saggi ‘The Sculptor
Agostino di Duccio’ (Criterion, IX, Ottobre 1929); ‘Painting,
Giorgione and Barbaro’ (Criterion, IX, Aprile 1930) e ‘Pisanello’ (The
Hound & Horn, IV, i, Ottobre-Dicembre 1930), tre dei quattro saggi sul
Tempio Malatestiano, di cui il secondo doveva essere sullo scultore Matteo de’
Pasti. Criterion era la celebre rivista
diretta e fondata dal poeta, critico e drammaturgo Thomas Stearns Eliot. Come
risultato delle sue depressioni, e dopo una lettura intensa di Freud, viene
presentato da Robson-Scott a Ernest Jones e a sua volta a Melanie Klein
(psicanalista britannica di origine austriaca, una delle prime allieve di
Freud, che si dedicò particolarmente alle pulsioni infantili) con la quale inizia i suoi sette anni
di analisi nel gennaio 1930.
Agostino di Duccio, Diana, Tempio Malatestiano di
Rimini
1932 Comincia un quinquennio di intensa creatività, in cui scrive cinque
libri e oltre trenta articoli dove l’estetica di intaglio e modellazione soppianta
il dualismo bradleyano di Prosa e Poesia. Il suo primo lavoro maturo, The
Quattro Cento:
A different conception of the Italian Renaissance (Faber), prima parte d’una
trilogia che non sarà mai completata, viene recensito favorevolmente da Pound,
Sacheverell Sitwell, Kenneth Clark e Robert Byron, ma vende meno di duecento
copie nei primi dieci anni. In Jugoslavia con la pittrice Mollie Higgins mentre
scrive Stones of Rimini (Faber) che è dedicato a lei.
1933 Limita i viaggi e prende un appartamento nell’Adelphi per
continuare la psicanalisi. Pubblica una recensione di The Psycho-Analysis of
Children, di
Melanie Klein (Criterion, XII, aprile); ‘Ballet: a Proposal’ (Week-end Review, 29 aprile); ’From Tempio’ (Criterion, XIII, Ottobre; leggermente
revisionato in Stones of Rimini), ‘ The Eighth Wonder’, recensione di Romola Nijinska, The
Listener, 29 novembre 1933, supplemento xv, e una serie di recensioni
sostituendo Anthony Blunt come critico d’arte dello Spectator: ‘Art Today’, 20 Ottobre; ‘Mr.
Ben Nicholson Painting’, 27 Ottobre; ‘Miss Hepworth Carvings’, 3 Novembre; ‘Mr.
Henry Moore Sculpture’, 10 novembre e ‘Matisse e Picasso’, il 24 novembre.
1934 Pubblica Stones of
Rimini, un’eco, nel
titolo, chiaramente di Stones of Venice di John Ruskin. Secondo volume di una trilogia mai realizzata, in cui il
terzo volume avrebbe dovuto essere interamente e in maniera più approfondita
dedicato al Tempio Malatestiano su ispirazione dei Cantos Malatestiani di Pound. Stones of Rimini faceva seguito al primo libro, The Quattro Cento, un neologismo inventato da Stokes per descrivere l’arte
rinascimentale che apprezzava. Si sposta a Wells Coates’s Lawn Road Flats, a
Hampstead, l’antitesi dei suoi valori architettonici di quel periodo. Altri
residenti erano Walter Gropius, Marcel Breuer e Laszlo Moholy-Nagy. Pubblica To-Night
the Ballet (Faber) e diviene critico di
balletto dello Spectator da giugno di
questo anno fino all’ottobre del 1937. Pubblica anche ‘The Royal Academy’
lettera al The Listener il 1° Aprile 1934, ‘The Classical Ballet’ (Life
and Letters, X, 54 Giugno 1934), una
recensione di First Russia then Tibet di Robert Byron (Criterion, XIII, luglio) e di Picture
Making by Children di R. R. Tomlinson (‘The
Child Artist’ , The Listener, 31 ottobre).
La cartolina-annuncio della Faber & Faber di Stones of Rimini,
disegnata da Ben Nicholson in 12 esemplari
disegnata da Ben Nicholson in 12 esemplari
(collezione privata di Moreno Neri, per gentile dono di
Mary De Rachewiltz)
1935 Pubblica Russian Ballets (Faber); una recensione di A Catalogue of the Drawings
of Leonardo da Vinci in the Collection of His Majesty the King at Windsor
Castle di Kenneth Clark (‘Leonardo's
Drawings’, The Listener, 26 giugno) e ‘Ballet in England’ (Theatre Arts
Monthly, XIX, Agosto).
1936 Comincia a dipingere per la prima volta in Cornovaglia e a
Pangbourne. Fa la conoscenza di Margaret Mellis alla Mostra di Cezanne mentre
dipinge a Parigi.
1937 Trasloca a Fitzroy Street. Studia pittura alla Euston Road
School con William Coldstream, Lawrence Gowing, Graham Bell e Victor Pasmore. Conosce il poeta W. H. Auden
più o meno in questo periodo. Dipinge i suoi primi quadri di olivi a Villa
Huley di Aldous Huxley's, a Sanary. Pubblica ‘Mr. Ben Nicholson at the Lefevre
Galleries’ (Spectator, 19 Marzo) e il suo ‘Meditation On Painting’, Colour and Form (Faber; assai revisionato nel
1950), le sue ultime pubblicazioni nei successivi otto anni.
1938 Mette in mostra otto quadri
con Ivon Hitchens e altri alla Reid and Lefevre Gallery a gennaio. Termina la
psicanalisi. Sposa la pittrice Margaret Mellis a luglio. Disegna un manifesto
con Margaret per una dimostrazione antifranchista a Trafalgar Square a maggio.
1939 Compra Little Park Owles a Carbis Bay, Cornovaglia. I pittori e scultori Ben
Nicholson e Barbara Hepworth con i loro tre gemelli vi vengono a stare in quel
tempestoso periodo dopo essere evacuati da Londra Rifiuta il posto di Curatore
della National Gallery (poi nel Galles), avendo avviato un’attività commerciale
di giardinaggio attiva nello sforzo bellico.
1940 Suo figlio Telfer nasce ad
ottobre. Naum Gabo si unisce agli artisti. Si prende cura del pittore naive
Alfred Wallis, comprandogli quadri, pagando il suo funerale e proteggendo i
suoi dipinti dalle autorità dopo la sua morte nell’agosto 1942.
1945 Pubblica Venice: An
Aspect of Art (Faber) ed un articolo che rivela molti fondati debiti verso
Freud, ‘Concerning Art and Metapsychology’ (International Journal of
Psychoanalysis, XXVI, iii-iv).
1946 Pubblica il frammento autobiografico ‘Inside Out’ (Polemic, II, Gennaio). Quest’ultimo era un giornale del dopoguerra,
edito da Humphrey Slater, che aveva commissionato ‘saggi di scrittori che erano
contrari al movimento di ritorno al Romanzo’. Dopo la rottura del suo
matrimonio, ritorna a Londra per brevi sedute di psicanalisi.
1947 Vende la sua biblioteca e se ne parte per il Ticino, in
Svizzera, per sposarsi con Ann Mellis, sorella della prima moglie Margaret.
Pubblica Cezanne (The Faber Gallery) e
la sua autobiografia, Inside Out: An
Essay in the Psychology and Aesthetic Appeal of Space (Faber), con una dedica a Margaret.
1948 Si stabilisce a ‘Casa alla Motta’, ad Ascona. Suo figlio
Philip nasce a febbraio. D’ora innanzi la sua vita famigliare deve diventare un
ideale estetico.
1949 Pubblica Art and Science: A Study of Alberti, Piero della
Francesca and Giorgione (Faber), con una
dedica ad Ann. Si riferisce a questo lavoro e alle autobiografie che lo
precedono e lo seguono come a una trilogia.
1950 Le sue propensioni si ampliano includendo Michelangelo,
Rembrandt, Vermeer, Hogarth, Turner, Monet e altri artisti precedentemente
giudicati ‘modellatori’. Si trasferisce a Heathgate, in una casa a Buckleberry,
Berkshire.
1951 Compra Hurtwood House, vicino a Guildford, sopra a Hurtwood
Common con sette acri di terra incolta in pendenza. Mostra individuale di
trentacinque dipinti alla Leger Galleries, 20 febbraio-17 marzo. Sua figlia
Ariadne nasce a giugno. Pubblica ‘A Note on Abstract or Symphonic Ballet’ (Adelphi, XXVII, Febbraio); una recensione di Piero della
Francesca di Kenneth Clark (‘Piero della
Francesca - A Masterpiece’, Spectator,
30 Marzo) e Smooth and Rough (Faber),
successivo ad Inside Out e originalmente
intitolato ‘Outside-in’.
La copertina di Smooth and Rough
1952 Pubblica una recensione di Tintoretto di Eric Newton (‘A Study of Tintoretto’, Spectator, 25 Gennaio). Pubblica Michelangelo: A Study in the Nature of Art (Tavistock Publications), un lavoro nel quale l’estetica di
intaglio e modellazione è incorporata in un dualismo psicanalitico derivato da
Melanie Klein. Il suo aperto pensiero psicanalitico gli fa perdere l’appoggio
di molte personalità del mondo dell’arte, tra cui il suo editore Geoffrey Faber
e Kenneth Clark. Pubblica anche ‘Form in Art’ (primo abbozzo nel 1931) in New
Directions in Psycho-Analysis (edito da Melanie Klein, Paula Heimann, K. E. Money-Kyrle,
Tavistock Publications; revisionato nel Journal of Aesthetics and Art
Criticism, XVIII, 1959) e Raphael, 1483 - 1520 (The
Faber Gallery).
La copertina di Michelangelo
1956 Si trasferisce al 20 Church Row, Hampstead, per essere a
Londra a causa delle cure di Ariadne, diagnosticata schizofrenica. Incontra
molti psicanalisti ed avvia la Imago Society, concepita nel corso di
discussioni col compositore Robert Still molti anni prima e che doveva servire
anche da forum per molti dei suoi scritti, compreso ‘Psycho-Analytic
Reflections on the Development of Ball Games, Particularly Cricket’ (pubblicato
nell’International Journal of Psychoanalysis, (XXXVII, ii-iii). Pubblica pure
‘Seeing as Action’, una recensione di Art and Visual Perception di
Rudolph Arnheim (Encounter, VI,
Marzo). Dipinge a Garda con Lawrence Gowing.
1957 Pubblica ‘Listening to Cliches and Individual Works’ (International
Journal of Psychoanalysis, XXXVIII, vi).
1958 Incontra il filosofo Richard Wollheim, lavorando nello
stesso periodo al suo F. H. Bradley (pubblicato nel 1959). Pubblica Greek Culture and the Ego: A
Psycho-analytic Survey of Creek Civilization and of Art (Tavistock Publications) e Monet 1840
- 1926 (The Faber Gallery).
1960 Iniziano sette anni da Amministratore della Tate Gallery ad
ottobre. Volge questa esperienza ad uso estetico in numerose pubblicazioni. Pubblica ‘A Game that Must be Lost’ (International Journal of
Psychoanalysis, XXLI, i). Dipinge a Tenby, Galles, a luglio.
1961 Pubblica ‘Insight into Analysis’, a review of Klein,
Narrative of a Child Analysis, (New Statesman, 24 Febbraio 1961).
Three Essays on the Painting of Our Time
(Tavistock Publications); ‘The Impact of Architecture’ (British Journal of
Aesthetics I, Settembre) e ‘Strong Smells
and Polite Society’ (Encounter, XVII, Settembre). Pubblica anche un necrologio
di Melanie Klein nel The Times di quell’anno.
Melanie Klein
1962 Pubblica ‘Coldstream and the Sitter’, una introduzione al
catalogo della mostra, William Coldstream
(Arts Council) e ‘On Resignation’ (International Journal of Psychoanalysis,
XLIII, ii-iii). Fa un appello per la salvezza di Venezia in una lettera con
altri firmatari nel The Times, 18
dicembre.
1963 Pubblica Painting and the Inner World che comprende
un dialogo con Donald Meltzer (Tavistock Publications).
1964 Pubblica una recensione di Our Adult World and Other
Essays di Melanie Klein (International
Journal of Psychoanalysis, XLV, i); ‘Living
in Ticino, 1947-50’ (Art and Literature, 1° Marzo); ‘Early Envy’, una
recensione di Introduction to the Work of Melanie Klein di Hanna Segal (The New Statesman, 6 marzo); ‘Herbert Read’ (British Journal of Aesthetics, IV, Luglio) ed una recensione di Monastic Architecture
in France from the Renaissance to the Revolution, di Joan Evans (British Journal of Aesthetics, IV, Ottobre). Viene trasmessa ‘Melanie Klein: Some Thoughts on her Work’,
un’intervista con Leonie Cohn per la BBC Third Programme, il 17 Novembre.
1965 A gennaio, espone dipinti e scrive l’introduzione al
catalogo dell’amico espositore, Lawrence Gowing, alla Marlborough Galleries. E’
intervistato sui suoi dipinti da Guy Burn (’Profile: Adrian Stokes’, The
Arts Review, XVIII, Gennaio-Febbraio).
Pubblica The Invitation in Art, con una
prefazione di Richard Wollheim (Tavistock Publications) e Venice, illustrato da John Piper (Lion and Unicorn Press),
un’antologia rivolta a un ampio numero di lettori. Una lettera d’encomio dei
suoi scritti è pubblicata nel The Times Literary Supplement, il 12 agosto, da diciotto illustri firmatari, tra cui William Coldstream, Henry Moore, Barbara Hepworth e
Richard Wollheim. Lo si definisce “il più originale e creativo.... degli
scrittori sull’arte”. Dipinge a Ventimiglia.
1966 Gennaio: tiene una conferenza
su ‘The Image in Form’ allo Slade College of Art. Due
quadri inclusi a Survey 66 - Figurative Painters Hampstead Arts
Centre, Aprile - Maggio. Pubblica ‘The Image in Form’ (British Journal of
Aesthetics, VI, luglio; ristampato in Reflections
on on the Nude, 1967); ‘Reflections on the Nude’ (Art
and Literature, X, Autunno; riveduto in Reflections on
the Nude) e ‘On Being Taken Out of Oneself’ (International
Journal of Psychonalysis, XLVII, iv).
Adrian Stokes, Rapallo
landscape (1966)
1967 Pubblica Reflections on the Nude (Tavistock Publications) ed una recensione di Turner: Imagination and Reality, di Lawrence Gowing (British Joumal of Aesthetics, VII, Aprile). ‘After Omnipotence’, recensione di The
Psychoanalytic Process di Donald Meltzer, The Listener, 3 Agosto.
1968 Comincia a diventare un prolifico poeta. Pubblica “Poem: ‘The start of life resembles trees. . . .’” (The Listener, 10
Ottobre). Espone dipinti con Keith Vaughan alla Marlborough Galleries a
dicembre.
1969 Si imbarca per una crociera in
Grecia con Ann. Pubblica ‘Reminiscences’ in Ben Nicholson - A Studio International
Special. Stones of Rimini viene pubblicato in una nuova edizione negli Stati Uniti, edito a
New York da Shocken Books.
1970
Scrive la
Prefazione a Barbara Hepworth, catalogo di mostra, Marlborough Galleries, ristampato nel suo
Pictorial Autobiography, 1973.
1971 Gli viene diagnosticato un cancro. Pubblica
‘Research into the Deafness of the Mind’, una recensione di Freud di Richard Wollheim (The Listener, 29
Aprile).
1972 S’imbarca ad aprile per una seconda crociera in Grecia. Pubblica
‘The Future and Art’ (Studio International,
CLXXXV, Settembre) e The Image in Form: Selected
Writings of Adrian Stokes, (edito con una introduzione di Richard
Wollheim; Penguin Books). Muore di tumore al cervello, il 15 dicembre, due giorni dopo aver
finito il suo ultimo dipinto.
Adrian Stokes, Still
Life: Last Eleven (No. 3) (1972)
drian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 5) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 6) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 7) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 8) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 9) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 10) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 11) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 4) (1972)
drian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 5) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 6) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 7) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 8) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 9) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 10) (1972)
Adrian Stokes, Still Life: Last Eleven (No. 11) (1972)
1973 Mostra commemorativa dei suoi dipinti alla Tate Gallery, 21
Febbraio-7 Marzo.
1974 - 2002
i suoi dipinti sono conservati nella Tate Gallery, che
è come dire il Louvre londinese, il museo che offre una panoramica completa
dall’arte del Settecento a quella contemporanea. Oltre ai dipinti di Adrian
Stokes sono conservati alla Tate Gallery anche i quadri della prima moglie
Margaret Mellis.
La copertina di Michelangelo in paperback
2002
Ristampa, in edizione economica, del Michelangelo da parte delle edizioni Routledge Classics. Nel centenario
della sua nascita e nel trentennale della morte da venerdì 28 a domenica 30
giugno 2002 un convegno per il centenario della nascita di Stokes,
all’Università di Bristol, assieme ad una mostra di venti suoi quadri alla
Galleria Arnolfini di Bristol. Il meeting, organizzato da Stephen Bann, mette a
fuoco i molteplici aspetti dell’opera di Adrian Stokes, con un nutrito gruppo
di relatori, che hanno parlato dei diversi settori dell’arte e della cultura
frequentati da Stokes nel suo lavoro: David Carrier, John Gage, Martin Golding,
David Hulks, Etienne Jollet, Stephen Kite, Peter Leech, Geoffrey Newman, Alex
Potts, Richard Read, Janet Sayers, Lyndsey Stonebridge, Paul Tucker e Sir Colin
St John Wilson. Lo stesso mese di giugno viene pubblicato negli Stati Uniti,
dopo più di trent’anni di assenza, un nuovo libro di Adrian Stokes: The Quattro Cento and Stones of Rimini, ripubblicazione dei due libri in un singolo volume a cura
della Penn State University Press,
la prestigiosa casa editrice dell’Università della Pennsylvania (USA), distribuito
in Inghilterra dalla Ashgate Press di Londra. A New York, dal 2 luglio al 30
agosto, mostra di 30 dipinti dal titolo Adrian Stokes - selected paintings,
1947 – 1972 nella Salander O’Reilly Gallery
(20E 79th St). In Francia le Editions Gallimard hanno in corso di stampa la
traduzione in francese di Venice (1945).
In agosto viene pubblicata per i tipi di Raffaelli Editore la prima traduzione
in italiano di Stones of Rimini (1934),
comprendente l’apparato fotografico originale. Tavola rotonda il 3 agosto a
Montefiore Conca, provincia di Rimini, su Stones of Rimini, con i figli di Stokes Telfer e Philip, la figlia e
traduttrice di Ezra Pound Mary De Rachewiltz, la docente universitaria,
scrittrice e studiosa di
letteratura Caterina Ricciardi, la critica d’arte e poetessa Rosita Copioli,
l’editore Walter Raffaelli e il traduttore Moreno Neri. Sempre a Montefiore
Conca, dal 3 al 31 agosto, mostra dal titolo L’affermazione dell’occhio –
Adrian Stokes and family con dipinti di
Adrian Stokes e Margaret Mellis, ceramiche di Ann Stokes e libri d’arte di
Telfer Stokes. Sono anche in mostra le edizioni originali dei libri di Adrian
Stokes.
Per la
fine dell’anno è annunciato dalla londinese Ashgate Press un nuovo libro, con
30 illustrazioni, di Richard Read: Art and its discontents: the early life
of Adrian Stokes. L’autore cui sono dovute
in larga parte le presenti note bio-bibliografiche è docente universitario
della Scuola di Architettura e Belle Arti in Australia Occidentale ed è
considerato il biografo ufficiale di Stokes.
La copertina di The
Quattro Cento and Stones of Rimini
(Penn State University
Press)
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