L’AFFERMAZIONE DELL’OCCHIO
ADRIAN STOKES & FAMILY
Omaggio ad Adrian
Stokes e alla famiglia Stokes
un evento
progettato e realizzato dall’Associazione culturale O.L.P. One Labour Party
con Walter Raffaelli Editore
In occasione dell'uscita di Stones of Rimini nel 2002 Walter Raffaelli ed io pensammo a un'iniziativa che fosse, per così
dire, la quasi naturale prosecuzione di quella del precedente anno (2001), dedicata a
Sigismondo e Pound.
Chi si sia, seriamente, occupato
di Ezra Pound o del Tempio Malatestiano di Rimini o, più in generale, del periodo
malatestiano certamente si è ritrovato ad incrociare STONES OF RIMINI, libro di Adrian Stokes poco noto
in Italia, tranne che tra gli specialisti.
Critico d’arte, esteta, pittore e, negli ultimi anni della
sua vita, poeta, Adrian Stokes (1902-1972) rappresenta, mezzo secolo dopo Charles
Yriarte, un altro straniero che è rimasto colpito dalla bellezza del Tempio
Malatestiano, e del quale ha, insieme, tratteggiato una totalmente “altra” lettura, culturale ed
artistica. Di ricca famiglia, il padre lo fornì del denaro necessario per
effettuare quello che per un qualsiasi gentlemen inglese era un passaporto per
la vita, il giro del mondo. Ancor più singolare risulta dunque l’attenzione che
pose verso il più importante monumento di Rimini. Se il Taj Mahal, che vide nel suo giro del mondo, rappresenta
un'anticipazione del suo senso estetico per il Rinascimento, è il Tempio,
assieme ad oltre inconsuete opere d’arte del Quattrocento (innanzitutto il
Cortile del Laurana ad Urbino), che costituisce il suo reale interesse.
Le sue conoscenze di Ezra Pound,
Bernard Berenson e D. H. Lawrence ne fanno una figura particolare d’intellettuale,
come pure la sua attenzione all'allora emergente psicoanalisi freudiana. Fu
infatti paziente e amico della nota Melanie Klein, la psicanalista britannica
di origine austriaca che si dedicò particolarmente alle pulsioni infantili.
Adrian Stokes pubblicò dunque nel
1934 Stones of Rimini (Pietre di Rimini), ancora ripubblicato a New York nel 1969. Nel 2002, in
occasione del centenario della sua nascita e del trentennale della morte, -
mentre il mondo anglosassone poté avere la ristampa delle sue opere complete
da parte della Penn State University Press -, l’editore Walter Raffaelli ne pubblicò la prima
traduzione italiana. Traduzione, per altro, resa possibile grazie al contributo
economico dell’Assessorato alla Cultura della Provincia di Rimini.
Il volume originale Stones of Rimini,
pubblicato nel 1934
Nel 1965 il supplemento letterario del Times in una lettera firmata da diciotto importanti
intellettuali ed artisti – tra cui William Coldstream, Henry Moore, Barbara
Hepworth e Richard Wollheim – definiva Adrian Stokes “il più originale e creativo ...
degli scrittori sull’arte”.
Provvisto di una sensibilità profondissima e di uno
sguardo specialissimo, illuminati dalle intuizioni della psicanalisi, si è
aperto un varco tutto suo, tracciando una personalissima strada parallela ad
altre strade innovative di quegli anni – quelle, per fare un esempio, dei già
citati Pound o di D. H. Lawrence. Non è diventato una gloria come questi
ultimi, i suoi libri non sono riusciti a sfondare, è finito ai margini della
scena, ma è rimasto nei buoni ricordi degli appassionati: insomma, un bel
perdente!
Con questa traduzione, continuava pertanto il nostro
compito di frugare nel passato alla ricerca di opere straniere che hanno reso
noto le nostre terre malatestiane all’estero, ma pressoché sconosciute nel
nostro territorio. Con questa forte vocazione (che sarebbe proseguita negli anni) a raccontare il Tempio Malatestiano (e il Rinascimento di cui è uno dei simboli per eccellenza), in un'epoca improntata a un diffuso minimalismo, riduzionismo e revisionismo, mostravo ancora il mio interesse a costruire, intorno a questo monumento, le trame intricate e le complesse interpretazioni che si erano sviluppate. In un'epoca che tende alla destrutturazione, indicavo come su di esso si fossero formate delle vigorose e forti iperstrutture interpretative.
Una lettura attenta
dell’apparato qui accluso in questi post sulla vita e l’opera di Adrian Stokes risulterà
certamente rivelatrice, stimolante. Ed anche la pubblicazione della sua opera
in italiano avevo sperato potesse condurre certamente a confronti col modo abituale di lettura
critica del più importante monumento riminese, sia per la singolarità di vedute
del nostro autore sia per la sua caratteristica e particolare teoria dell’arte,
debitrice della tradizione inglese di Pater e Ruskin, ma anche testimone di
valori estetici di raffinata penetrazione. Ma non vogliamo andare
oltre … preferendo lasciar parlare appunto l’apparato critico, presente nei post a lui dedicati, che è già di una
validità appunto irraggiungibile e che è, insieme, un breviario che dovrebbe suscitare una comprensibile curiosità e dal quale si potranno cogliere ulteriori stimoli
di ricerca.
nell’isola di Creta
Quando alla fine del 2001 ipotizzammo l’iniziativa da tenere a Montefiore Conca pensammo dovesse comprendere una tavola rotonda e una mostra suddivisa in quattro sezioni espositive.
IL GIORNO DELL’INAUGURAZIONE, sabato 3 agosto
2002, era previsto nel Teatro Comunale di Montefiore Conca alle ore 16:
-un INCONTRO (presentazione del libro,
conferenze, momenti di lettura e video proiezioni con immagini digitali su
schermo ); sarebbero dovuti essere presenti alla TAVOLA ROTONDA:
la critica d’arte e poetessa ROSITA COPIOLI,
la figlia e traduttrice di Ezra Pound MARY DE
RACHEWILTZ,
il traduttore MORENO NERI
l’editore WALTER RAFFAELLI
il docente, scrittore, studioso di letteratura e
Presidente dell’IBACN EZIO RAIMONDI
la docente universitaria, scrittrice e studiosa di letteratura CATERINA
RICCIARDI
la moglie di Adrian Stokes, la ceramista ANN
STOKES
i figli di Adrian Stokes, l’editore di libri
d’arte, TELFER STOKES e
l’attuale marito di Ann Stokes, IAN ANGUS,
co-esecutore letterario (con Telfer) dell’opera di Adrian Stokes
che avrebbero dovuto parlare dello scrittore, del legame con
Pound, della sua importanza come critico dell’arte del Rinascimento, ecc., e presentare il libro STONES OF RIMINI di Adrian
Stokes (trad it. di Moreno Neri, editore Raffaelli, Rimini, 2002).
Nella Rocca Malatestiana
alle ore 18,30 dello stesso sabato è
prevista:
l’Inaugurazione delle
quattro sezioni della mostra “L’AFFERMAZIONE DELL’OCCHIO – STOKES & FAMILY
– Omaggio ad Adian Stokes e alla famiglia Stokes”. La mostra, nelle sale del
Castello di Montefiore Conca sarebbe stata aperta fino al 31 agosto 2002.
I SEZIONE – La prima
sezione doveva essere dedicata ai dipinti di Stokes, presenti anche alla TATE GALLERIES
HOUSE, il prestigioso museo londinese di arte britannica e internazionale dal
XVI sec. ai giorni nostri.
Qui di seguito alcune
delle opere presenti nella galleria
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II SEZIONE – La seconda
sezione sarebbe stata dedicata alla moglie di Adrian Stokes, Ann. Ann Stokes era, da oltre
quarant’anni, una ceramista. Viveva a Londra, ma trascorreva parte dell’anno
nei pressi di Cortona, dove esegue e cuoce le sue opere in una fornace annessa
a un padiglione da caccia dell’Ottocento.
Sarebbe stato certamente bello ed interessante vederla all’opera
e scambiarsi le esperienze con il vasaio di Montefiore Ugo Franchetti, allora ancora vivente.
Qui di seguito alcune delle opere di Ann Stokes
Lyre Bird Mirror,
1998, 69x48
cm
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Angel Fish Light, terracotta, 1998, 39x36 cm
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Osprey,
terracotta, 1990,
145x55 cm
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Crocodile Candlestick, 1998, 28x12 cm
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Ciotole e
Piatti, Egyptian Bird Series, terracotta, 1996. diam. 10 e 20 cm
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Ciotole e
Piatti, Egyptian Bird Series, terracotta, 1996. diam. 10 e 20 cm
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African Bird plates,
terracotta, 1998
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Huge
Crocodile by night, terracotta, circa 10 piedi di
lunghezza e 3 di larghezza
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Huge Crocodile
by day, terracotta, circa 10 piedi di lunghezza e 3 di larghezza
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Largest Crocodile,
1999, circa 12
piedi di lunghezza
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Rebecca Hossack con Ann
Stokes. Mostra 'Light & Lovely' alla Rebecca Hossack Gallery, 1998
Natale 1999 alla Rebecca Hossack
Gallery – vetrina con mostra di Ann Stokes
III SEZIONE – La terza
sezione sarebbe stata dedicata a Telfer Stokes. Il figlio di Adrian Stokes è uno degli
editori d’arte più interessanti della scena britannica. Suoi libri sono stati
esposti a Londra, Edimburgo, Glasgow, Dublino (Irlanda), ma anche ad Amsterdam,
a Gent (Belgio), a Parigi al Centro George Pompidou, al MOMA di New York, a
Chicago, San Francisco, ecc.
Clinkscale
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Passage,
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Chinese Whispers, Weproductions, London,
1975, 176 pp., 11x18cm,
offset, edition 1000
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Back to Back,
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Young Masters and Misses,
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Spin Off,
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Mim,
con Helen Douglas,
Weproductions, Yarrow, 1986, 120 pp., 13x19cm, offset, edition 600
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Real Fiction, (An inquiry into the Bookeresque),
con
Helen Douglas,
Weproductions/VSW, Rochester, NY, 1987, 114 pp., 13x19cm, offset,
edition 800
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Yarrow Cooks,
con Helen Douglas,
Weproductions, 1992, 154 pp.,
15x19cm, offset, edition 600
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BECOME,
Weproductions, Yarrow, 2000, 108 pp., 19x14,25cm, offset, edition 1000
|
con Helen Douglas,
1994, Weproductions, 124 pp., 15x19cm, offset,
edition 600
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IV SEZIONE – L’ultima
sezione sarebbe stata dedicata ad un’altra notevole pittrice: Margaret Mellis, prima moglie
di Adrian Stokes e madre di Telfer. Tristemente, considerata la sua avanzata
età – era nata nel 1914 – pensavamo che sarebbe stata l’unica a non poter essere presente a Montefiore,
non essendo in grado di affrontare le fatiche del viaggio. Anche i suoi quadri
sono presenti nella prestigiosa Tate Gallery di Londra.
Marsh Music, 1992
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The Bottom of the
Deep Blue Sea, 1996/97 |
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Three Anemones, 1992
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Sobranie Collage, 1942
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Number Thirty Five, 1983
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Marsh White, circa 1972-5
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Fragment
(Thirty Three), 1983
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Fisherman
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