È una delle notizie scaturite nel convegno "Archita da Taranto, l'uomo delle meraviglie" organizzato, in occasione del 150° anniversario della prima fondazione, dalla Loggia "Archita" di Taranto del Grande Oriente d'Italia. Nel 1864 giunse in Terra d'Otranto, così all'epoca si chiamava la provincia salentina, Giuseppe Libertini, uno dei più stretti collaboratori di Giuseppe Mazzini, con una precisa missione: costituire logge del Grande Oriente d'Italia, obbedienza massonica che si era ricostituita unitariamente del 1859, due anni prima della costituzione dello Stato unitario. A Taranto, in particolare, contattò gli esponenti della intellighenzia locale, molti dei quali probabilmente avevano già esperienze massoniche, che aderirono al progetto del Grande Oriente d'Italia: il 1° agosto del 1865 fondarono la Loggia "Archita", la prima a Taranto del Grande Oriente d'Italia. Il primo Maestro Venerabile fu Pietro Acclavio, al quale ancora oggi è dedicata una delle strade del Borgo umbertino e la Biblioteca Civica, della quale fu promotore donando nel 1897 alla municipalità un primo fondo librario; d'altronde sono numerose le vie del centro cittadino che portano i nomi di importanti cittadini che furono massoni: piazza Carbonelli, via Mignona. È una delle tante "notizie" storiche scaturite dell'interessante convegno organizzato sabato 6 giugno dalla loggia "Archita" di Taranto per festeggiare il centocinquantesimo anniversario della sua prima fondazione. Tra i relatori Fabrizio Piccolo ("La Loggia Archita: memorie di un futuro passato"), Antonio Tagliente ("Archita di Taranto e il nuovo approccio matematico alla conoscenza"), e Moreno Neri ("Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo e matematico"). I lavori sono stati moderati da Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia "Archita", che ha spiegato il senso dell'evento. "In un momento in cui c'è una profonda crisi di valori etici e morali, con questo convegno –ha detto- abbiamo voluto portare alla città una testimonianza di quelli che sono i valori che la figura di Archita rappresenta a tutt'oggi, si pensi che i tarantini lo elessero stratega della città per ben sette volte, una sorta di primo cittadino dell'antichità, in quanto dimostrò di essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la prosperità e la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a capitale della Magna Grecia". Nel corso del convegno è stato illustrato il profilo di Archita, matematico e filosofo illuminato nato a Taranto nel 428 a.C, esponente ed epigono della scuola pitagorica.
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dal
“Nuovo Quotidiano di Puglia – Taranto”, domenica 7 giugno 2015, pag. 19
Incontro organizzato dalla Loggia che prende il nome dal
filosofo e matematico
Archita, per 7 volte stratega di
Taranto
"Archita
da Taranto, l'uomo delle meraviglie": questo il titolo della
manifestazione che, con una sala affollata nonostante la "giornata da
mare", ha visto le relazioni di Fabrizio Piccolo su "La Loggia
Archita: memorie di un futuro passato", di Antonio Tagliente su
"Archita di Taranto e il nuovo approccio matematico alla conoscenza",
e del professore Moreno Neri su "Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo
e matematico".
I lavori sono
stati moderati da Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia
"Archita", che ha detto "in un momento in cui c'è una profonda
crisi di valori etici e morali, con questo convegno abbiamo voluto portare alla città una
testimonianza di quelli che sono i valori che la figura di Archita rappresenta
a tutt'oggi, si pensi che i tarantini lo elessero "stratega" della
città per ben sette volte, una sorta di primo cittadino dell'antichità, in quanto
dimostrò di essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la
prosperità e la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a
"capitale" della Magna Grecia. La Massoneria del Grande Oriente d'Italia,
che da sempre coltiva nelle logge i valori di Archita da Taranto, con quelli
eterni di libertà uguaglianza, fratellanza e
tolleranza, è pronta a dare il proprio contributo per la rifondazione morale ed
etica della società sulla base di questi valori».
Nel convegno,
oltre a narrare la storia della Loggia "Archita" inquadrandola nelle
vicende italiane e tarantine, è stato illustrato il profilo di Archita,
matematico e filosofo illuminato nato a Taranto nel 428 a.C., esponente ed
epigono della scuola pitagorica, uomo di grande ingegno, definito scienziato
ante litteram: uomo saggio e poliedrico, tra le diverse invenzioni che gli sono
state attribuite si annoverano anche quella della vite, della puleggia e di una
colomba meccanica capace di volare.
da “TarantoOggi”, lunedì 8 giugno
2015, pag. 3
CONVEGNO SU ARCHITA, A 150 ANNI
DALLA FONDAZIONE DELLA LOGGIA DEL GOI
Pietro
Acclavio primo Maestro
Nel 1864 giunse in Terra d’Otranto,
così all’epoca si chiamava la provincia salentina, Giuseppe Libertini, uno dei
più stretti collaboratori di Giuseppe Mazzini, con una precisa missione:
costituire logge del Grande Oriente d’Italia, obbedienza massonica che si era
ricostituita unitariamente del 1859, due anni prima della costituzione dello
Stato unitario.
A Taranto, in particolare, contattò gli
esponenti della intellighenzia locale, molti dei quali probabilmente avevano
già esperienze massoniche, che aderirono al progetto del Grande Oriente
d’Italia: il 1° agosto del 1865 fondarono o, come dicono i massoni, ‘alzarono
le colonne’, della Loggia ‘Archita’, la prima a Taranto del Grande Oriente
d’Italia.
Il primo Maestro Venerabile fu Pietro
Acclavio, al quale ancora oggi è dedicata una delle strade del Borgo umbertino
e la Civica Biblioteca, della quale fu promotore donando nel 1897 alla
municipalità un primo fondo librario; d’altronde sono numerose le vie del
centro cittadino che portano i nomi di importanti cittadini che furono massoni:
piazza Carbonelli, via Mignogna.
È una delle tante ‘notizie’ storiche
scaturite dell’interessante convegno organizzato nella mattinata odierna
(sabato 6 giugno) dalla Loggia ‘Archita’ di Taranto del Grande Oriente
d’Italia, obbedienza massonica di Palazzo Giustiniani, per festeggiare il
centocinquantesimo anniversario della sua prima fondazione.
‘Archita da Taranto, l’uomo delle
meraviglie’: questo il titolo della manifestazione che, con una sala affollata
nonostante la ‘giornata da mare’, ha visto le relazioni di Fabrizio Piccolo su
‘La Loggia Archita: memorie di un futuro passato’, di Antonio Tagliente su
‘Archita di Taranto e il nuovo approccio matematico alla conoscenza’, e del
professore Moreno Neri su ‘Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo e
matematico’.
I lavori sono stati moderati da
Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia ‘Archita’, che ha detto “in un
momento in cui c’è una profonda crisi di valori etici e morali, con questo
convegno abbiamo voluto portare alla città una testimonianza di quelli che sono
i valori che la figura di Archita rappresenta a tutt’oggi, si pensi che i tarantini lo elessero `stratega’ della città per
ben sette volte, una sorta di primo cittadino dell’antichità, in quanto
dimostrò di essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la
prosperità e la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a ‘capitale’ della
Magna Grecia. La Massoneria del Grande Oriente d’Italia, che da sempre coltiva
nelle logge i valori di Archita da Taranto, con quelli eterni di libertà
uguaglianza, fratellanza e tolleranza, è pronta a dare il proprio contributo
per la rifondazione morale ed etica, della, società, sulla base di questi
valori”.
Nel convegno, oltre a narrare la storia
della Loggia “Archita’ inquadrandola nelle vicende italiane e tarantine, è
stato illustrato il profilo di Archita, matematico e filosofo illuminato nato a
Taranto nel 428 a.C, esponente ed epigono della scuola pitagorica, uomo di
grande ingegno, definito scienziato ante litteram: uomo saggio e poliedrico,
tra le diverse invenzioni che gli sono state attribuite si annoverano anche
quella della vite, della puleggia e di una colomba meccanica capace di volare.
da “Taranto BuonaSera”, lunedì 8
giugno 2015, pag. 18
Massoneria
Fu Acclavio il primo Maestro
Ripercorsa la storia della Loggia "Archita" del
Grande Oriente
TARANTO - Nel 1864 giunse in Terra
d'Otranto, così all'epoca si chiamava la provincia salentina, Giuseppe
Libertini, uno dei più stretti collaboratori di Giuseppe Mazzini, con una
precisa missione: costituire logge del Grande Oriente d'Italia, obbedienza massonica
che si era ricostituita unitariamente del 1859, due anni prima della
costituzione dello Stato unitario.
A Taranto, in particolare, contattò gli
esponenti della intellighenzia locale, molti dei quali probabilmente avevano
già esperienze massoniche, che aderirono al progetto del Grande Oriente
d'Italia: il 1° agosto del 1865 fondarono o, come dicono i massoni,
"alzarono le colonne", della Loggia "Archita", la prima a
Taranto del Grande Oriente d'Italia.
II primo Maestro Venerabile fu Pietro
Acclavio, al quale ancora oggi è dedicata una delle strade del Borgo umbertino
e la Civica Biblioteca, della quale fu promotore donando nel 1897 alla
municipalità un primo fondo librario; d'altronde sono numerose le vie del
centro cittadino che portano i nomi ci importanti cittadini che furono massoni:
piazza Carbonelli,
via Mignona, è una delle tante "notizie" storiche scaturite
dell'interessante convegno organizzato nella mattinata di sabato scorso (6
giugno) dalla Loggia "Archita" di Taranto del Grande Oriente d'Italia,
obbedienza massonica di Palazzo Giustiniani, per festeggiare il
centocinquantesimo anniversario della sua prima fondazione.
"Archita da Taranto, l'uomo delle
meraviglie": questo il titolo della manifestazione che, con una sala
affollata nonostante la "giornata da mare", ha visto le relazioni di
Fabrizio Piccolo su "La Loggia Archita: memorie di un futuro
passato", di Antonio Tagliente su "Archita di Taranto e il nuovo
approccio matematico alla conoscenza", e del professore Moreno Neri su
"Archita di Taranto: re pitagorico, filosofo e matematico".
I lavori sono stati moderati da
Francesco Comparato, Maestro Venerabile della Loggia "Archita", che
ha detto "in un momento in cui c'è una profonda crisi di valori etici e
morali, con questo convegno abbiamo voluto portare alla città una testimonianza
di quelli che sono i valori che la figura di Archita rappresenta a tutt'oggi,
si pensi che i tarantini lo elessero "stratega" della città per ben
sette volte, una sorta di primo cittadino dell'antichità, in quanto dimostrò di
essere uomo di buoni costumi e politico saggio, incrementando la prosperità e
la potenza di Taranto, tanto da farla assurgere a "capitale" della
Magna Grecia. La Massoneria del Grande Oriente d'Italia, che da sempre coltiva
nelle logge i valori di Archita da Taranto, con quelli eterni di libertà
uguaglianza, fratellanza e tolleranza, è pronta a dare il proprio contributo
per la rifondazione morale ed etica della società sulla base di questi
valori".
Nel convegno, oltre a narrare la storia
della Loggia "Archita" inquadrandola nelle vicende italiane e
tarantine, è stato illustrato il profilo di Archita, matematico e filosofo
illuminato nato a Taranto nel 428 a.C, esponente ed epigono della scuola
pitagorica, uomo di grande ingegno, definito scienziato ante litteram: uomo saggio e poliedrico, tra le diverse invenzioni
che gli sono state attribuite si annoverano anche quella della vite, della
puleggia e di una colomba meccanica capace di volare.