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Da LA VOCE di Romagna, martedi 26 aprile 2016, p. 8
Venerucci: una targa sulla tomba
ISTITUTO
STORIA DEL RISORGIMENTO
L’eroe fucilato con i fratelli Bandiera
Alla presenza dei rappresentanti del
Comune di Rimini per le Autorità Civili e dei rappresentanti del 2° Gruppo 121° Reggimento artiglieria contraerea per le Autorità Militari, è stato commemorato al Cimitero monumentale il martire dell’Unità
Italiana, il riminese Giovanni Venerucci fucilato con i fratelli Bandiera il 25
luglio 1844. L’iniziativa culminata con lo scoprimento di una nuova
targa apposta sulla tomba del martire preparata e voluta dall’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e da numerose associazioni democratiche romagnole ha
registrato importanti interventi da parte dell’assessore del
Comune di Rimini Irina Imola e per l’associazione
Giovanni Venerucci dal dottor Arturo Menghi Sartorio. Quest’ultimo ha narrato
numerosi episodi di eroismo e umanità del martire e dei suoi fratelli di martirio nei giorni che seguirono la cattura che hanno ancor più permesso di far capire
ai numerosi presenti convenuti l’importanza e l’attualità del messaggio proveniente da
quegli uomini e dal loro sacrificio per la società di
oggi. Giovanni Venerucci nato a Rimini il 2 novembre 1808 giovanissimo partecipa
ai moti del 183l che da Modena si propagano nelle Romagne per raggiungere le Marche e l’Umbria. Affiliato alla “Capanna” carbonara
dei “Fratelli del Dovere” verso il 1837 è a Trieste, poi a Corfù dove si
affilia alla Giovine Italia. Partecipa alla sfortunata spedizione dei Fratelli Bandiera che si conclude con la cattura da parte delle
truppe borboniche di Venerucci e di altri undici compagni.
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